Dopo la Cina, l’America spaventa il mondo
Financial news
- Il Ftse Mib segna +0,19%, il Ftse Italia All-Share +0,25%, il Ftse Italia Mid Cap +0,78%, il Ftse Italia Star +0,42%.Mercati azionari europei deboli dopo apertura positiva:* il DAX segna +0,4%, il CAC 40 -0,2%, il Ftse 100 -0,5%, l'IBEX 35 -0,5
- Partenza di settimana con il segno meno per gli indici a Wall Street, penalizzati dalla crescita minore dal 2009 messa a segno dall’economia cinese (+6,9% per il Pil del terzo trimestre) e dalle indicazioni arrivate dai numeri trimestrali di Morgan
- Avvio di ottava in calo per il metallo giallo. Seconda seduta consecutiva in territorio negativo (dopo sei di rialzi) per le quotazioni dell’oro che al Comex passa di mano a 1.176,3 dollari l’oncia, lo 0,57% in meno rispetto al dato precedente. I
- Partenza positiva per Piazza Affari dopo le chiusure convincenti delle Borse asiatiche. Nelle ultime sedute i deludenti macroeconomici, arrivati soprattutto da Germania e Stati Uniti, hanno spinto gli investitori a pensare che la Federal Reserve non
- Tra metà agosto e l’inizio di ottobre in 2 dei 12 distretti in cui è divisa l’attività della Federal Reserve è stato registrato un rallentamento della crescita economica. È quanto emerge dalla pubblicazione del Beige Book, il resoconto con l
- Seduta altalenante per gli indici a Wall Street che dopo essersi riportati sopra la parità, a due ore dalla chiusura sono nuovamente scivolati in territorio negativo. Causa le indicazioni in arrivo da Pechino, a settembre le importazioni sono scese
- I dati sui NFP negli Stati Uniti hanno sorprendentemente mancato le aspettative di 53mila posti facendo rivivere l'incertezza del mercato circa i tempi di un aumento dei tassi negli Stati Uniti. I dati relativi alla bilancia commerciale più de
- Le indicazioni in arrivo da Pechino, a settembre le importazioni sono scese del 17,7% (undicesimo segno meno consecutivo), e la prudenza in vista delle numerose indicazioni in arrivo dal fronte trimestrali penalizzano l’avvio di seduta dei listini
- Johnson & Johnson ha chiuso il terzo trimestre con ricavi pari a 17,1 miliardi di dollari, in calo del 7,4% rispetto al corrispondente periodo del 2015, e un utile netto di 3,36 miliardi, pari a 1,20 dollari per azione, contro i 4,75 miliardi, ossia
- Il balzo oltre le attese della produzione industriale britannica sta spingendo oggi la sterlina che guadagna oltre mezza figura contro il dollaro. Il cross gbp/usd si è portato sopra 1,53 (1,5312) sui massimi a due settimane. Ad agosto la produzione